La Aventinus è una dei pochi esemplari (probabilmente la migliore)
di Weizenbock ancora in produzione, produzione tra l'altro
ricominciata da pochi anni dopo che intorno al 1930 era stata
accantonata. Questo stile è assai particolare: banalmente lo si può
definire un incrocio fra le weiss (da cui prende il frumento) e le
bock (da cui prende l'elevato grado alcolico e il colore), ma in
realtà la peculiarità sta nel metodo usata per brassarla. La bevanda
viene infatti congelata, dopo di che viene eliminata la parte
ghiacciata formatasi in superficie (quella con le particelle più
leggere) e lasciata riposare qualche settimana: il risultato è una
bevanda forte e corposa, diversa dalle classiche tedesche a cui
siamo abituati, ma più legata alle tradizioni storica della
Germania. Veniamo alla descrizione: nel bicchiere si presenta di un
colore bruno scuro, quasi mogano, torbido alla luce, con una schiuma
bianca e cremosa, abbondante e molto persistente. Al naso l'aroma è
ricco e pungente, con note fruttate che ricordano l'uva passa,
sentori di malto tostato, liquirizia e spezie, senza dimenticare una
punta di etilico di sottofondo. Al palato l'Aventinus appare molto
decisa e complessa: chiodi di garofano, fichi, uvetta e malto
tostato insieme ai tipici sapori aciduli e "bananosi" delle weiss
che la rendono rinfrescante nonostante l'elevato tenore alcolico. Il
finale, di buona persistenza, è speziato e dolciastro, con sentori
di caramello e tostatura. Un'ottima birra, insolita e purtroppo
difficile da reperire, vale la pena di assaggiarla. Una curiosità,
ci sono un paio di teorie rispetto al nome di questa birra:
Aventinus è sia il nome della via dove era situata la prima sede
della birreria Schneider, sia anche il soprannome dello storico
tedesco della baveria Johannes Turmair, che compare sull'etichetta.
Abbinamenti: Ottima con
formaggi cremosi, carne di maiale, pollo arrosto, pates, terrine, ma
anche come semplice dopocena. |