La Samuel Smith's Taddy Porter è una birra dal colore nero
impenetrabile, molto torbida, di cui si possono apprezzare leggeri
riflessi bruni in controluce; nel bicchiere forma una schiuma che
ricorda il caffelatte, schiuma cremosa e fine, di media abbondanza e
discreta persistenza. Al naso non mancano le note di tostatura e di
caffè classiche delle Porter, ma assai incisivo è anche il malto
caramellato che tende ad addolcirne l'aroma. Al palato invece la
Samuel si fa più secca ed equilibrata, con note di tostatura e caffè
sempre presenti, ma malto e luppolo più bilanciati. Il finale,
asciutto e di buona persistenza, è pungente e luppolato allo stesso
tempo, con una leggera nota che ricorda la liquirizia. Una birra,
davvero niente male, forse la migliore Porter che ho bevuto finora,
più maltata e saporita di altre, ma ugualmente leggera e beverina.
Stranamente scomparve dal mercato per una cinquantina d'anni e venne
reintrodotta solo nel 1979. Una curiosità: l'affettuoso nomignolo
Taddy è l'abbreviazione con cui gli abitanti del luogo si
riferiscono a Tadcaster, il paese in cui ha sede il birrificio. Un
soprannome di antichissima data che sta a testimoniare quanto sia
antica la fama di Tadcaster come centro di produzione della birra.
Anche la rosa bianca sull'etichetta è un simbolo di origine
geografica: rappresenta la contea dello Yorkshire.
Abbinamenti: Ottima con carni
rosse, foie gras, frattaglie e carni alla griglia. Consigliabile
anche con frutti di mare come ostriche, cozze e granchi. |